Pubblicazioni UPM

Storia e Memoria dell'UPM (1989)


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Con questo volume si è voluto ricostruire la storia dell’Università Popolare di Monza dalle origini (nel lontano 1901) quando, sulla scia dell’Università Popolare di Milano, la Camera del Lavoro decise di istituire le “Conferenze per l’Istruzione Popolare”. È significativo come le Università Popolari, sorte con lo spirito di dare una istruzione al popolo siano ancora oggi vitali e aggreganti. Se allora lo scopo era quello di “…elevare il carattere intellettuale, morale e tecnico dei lavoratori salariati”, oggi che la cultura è alla portata di tutti, i soci hanno modo di sentirsi parte attiva della vita culturale attraverso corsi extrascolastici sui temi più svariati e altre attività come: teatro, musica, visite guidate, gite d’istruzione a corto e lungo raggio.

Prefazione di:
Giuseppe Maria Longoni – Storico

Il Restauro delle Lesene dell'Altar Maggiore del Duomo di Monza (1992)


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L’anno accademico 1991-1992 ha segnato un grande avvenimento per la nostra associazione: il 90° di attività. Per ricordare questo storico anniversario l’UPM ha organizzato al teatro Manzoni di Monza un prestigioso Concerto d’apertura (…) ed ha finanziato il restauro delle lesene dell’Altare Maggiore del Duomo di Monza riportando all’antico splendore i dipinti di grande valore artistico documentati in questo volume. Abbiamo deciso l’intervento nel Duomo sperando anche di stimolare altre istituzioni monzesi (…). A nome di tutta l’Associazione il Consiglio direttivo ringrazia (…) tutti i docenti che hanno tenuto le lezioni del “Corso di aggiornamento sul Duomo e i suoi tesori” i cui testi raccolti fanno parte di questo libro per una breve storia e piccola guida al più insigne monumento monzese. (…)

Estratto dalla Prefazione di:
Eugenia Volpi – Presidente dell’Università Popolare di Monza

La Chiesa di Santa Maria di Carrobiolo (1997)


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L’interesse dell’UPM per il complesso del Carrobiolo risale al 1993. Avevamo da poco pubblicato il libro sul restauro delle lesene dell’Altare Maggiore del Duomo di Monza (…) quando ci viene chiesto di patrocinare il restauro del portale del collegio dei Barnabiti che rischiava di sgretolarsi. In quel periodo anche l’interno della chiesa veniva restaurato a cura della Soprintendenza dei Beni Artistici e Storici della Provincia di Milano con la collaborazione di due studiose milanesi: Giulia Marsili e Mariaebe Colombo. In quella occasione abbiamo constatato che Santa Maria di Carrobiolo è una chiesa poco conosciuta (non è parrocchia) e le guide la liquidano in poche righe ricordando soprattutto che è “la sola chiesa degli Umiliati che sia rimasta a Monza” senza un cenno ai suoi dipinti. (…) Ciò ci ha spronati a colmare la lacuna della mancanza di un libro che parlasse della storia e dell’arte di tutto il complesso (chiesa e collegio). Lo abbiamo fatto con l’umiltà di sempre: un volumetto divulgativo scritto in modo chiaro e semplice, ma esauriente.

Estratto dalla Prefazione di:
Eugenia Volpi – Presidente dell’Università Popolare di Monza

La Chiesa e il Convento di Santa Maria in Strada a Monza (2001)


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In occasione del centenario dell’Università Popolare di Monza siamo lieti di offrire ai nostri soci una nuova monografia riguardante un monumento significativo della nostra città. Dopo Santa Maria di Carrobiolo, uscito nel 1997, presentiamo con orgoglio questo volume dedicato alla chiesa e al convento di Santa Maria in Strada. Un complesso particolarmente caro a tutti noi perché in parte occupato dalla nostra segreteria. Il Comune di Monza, nel 1981, ci affittò, assieme al Centro Culturale Ricerca, due vani in vicolo Ambrogiolo adiacenti a un locale adibito a magazzeno della scuola Confalonieri. (…) Nel momento del recupero scoprimmo che sotto i vecchi intonaci esistevano dei dipinti. Un’accurata scrostatura fece emergere, sulla volta a botte, quattro magnifici rosoni a ghirlande fiorite con al centro l’orifiamma di San Bernardino da Siena. Le indagini del restauratore Viola Boros Lucio e dell’arch. Giulio Carnelli accertarono che si trattava della sagrestia originale della chiesa. Questo locale si riuniva così all’atrio con soffitto di legno dipinto a cassettoni che un tempo fu l’ingresso del convento. Come per il libro precedente, abbiamo incaricato le due studiose milanesi, Giulia Marsili e Mariaebe Colombo, collaboratrici della Soprintendenza ai Beni artistici e Storici di Milano, di redigere un testo divulgativo chiaro e semplice ma nello stesso tempo esauriente. (…)

Estratto dalla Premessa di:
Eugenia Volpi – Presidente dell’Università Popolare di Monza

La Chiesa e il Monastero di Santa Margherita in Monza (2004)


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(…) Ecco la monografia di un altro gioiello del patrimonio storico-artistico della città. Un monumento noto a livello nazionale perché legato al convento di Santa Margherita, famoso per Marianna De Leyva (La monaca di Monza), difficilmente visitabile perché normalmente chiuso. Anche in questa occasione il testo è delle studiose milanesi Mariaebe Colombo e Giulia Marsili, già collaboratrici della Soprintendenza ai Beni artistici e Storici di Milano, che precedentemente avevano pubblicato sulla rivista “Studi Monzesi” parte delle loro ricerche. Siamo stati costretti a pubblicare le immagini in bianco e nero di proprietà della Soprintendenza, in quanto riproducono i dipinti non ancora degradati; nell’ultimo decennio, infatti, la chiesa ha subito gravi danni: infiltrazioni dal tetto hanno provocato macchie di salnitro sugli importanti affreschi di Carlo Innocenzo Carloni, artista di rilievo europeo, che si riallacciano ad opere presenti nel Duomo di Monza. Con questo volume vogliamo anche sensibilizzare l’opinione pubblica affinché la chiesa di Santa Margherita recuperi il suo antico splendore (…).

Estratto dalla Premessa di:
Eugenia Volpi – Presidente dell’Università Popolare di Monza

La Cappella di Corte in Villa Reale di Monza (2008)


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Nella collana dei volumi pubblicati dall’Università Popolare di Monza sulle chiese monzesi bene si inserisce questo studio sulla Cappella di Corte della Villa Reale, promossa dalla Pro Monza in occasione del bicentenario della morte dell’architetto Giuseppe Piermarini. Questa raccolta di saggi antologici a più voci nasce come sfida a valorizzare a pieno le potenzialità artistiche, devozionali, sociali della Cappella di Corte voluta da una dinastia che nel cattolicesimo ha sempre trovato un solido fondamento per rafforzare il suo potere. (…) Lo stato generale di abbandono della Villa, le miopi separazioni patrimoniali e l’arida gestione incalzano un lodevole progetto generale di recupero che obbliga ad un’opera profonda di risanamento, di tutela, di conservazione, di prudenza nell’intervento, di rigore nel sistemare “il tutto” e non soltanto gli ineffabili, ma silenziosi “capolavori” tra i quali gli splendidi arredi liturgici

Estratto dalla Premessa di:
Eugenia Volpi – Presidente dell’Università Popolare di Monza
Francesco de Giacomi – Presidente dell’Associazione Pro Monza

Dimore Rurali e Territorio nella Storia della Brianza (2015)


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L’industrializzazione del territorio brianzolo iniziò nella seconda metà dell’Ottocento. Monza, che nel 1861 contava circa 24.500 abitanti, grazie anche alla sua rete ferroviaria e tranviaria primeggiò innanzitutto nella produzione dei cappelli di feltro, nella tessitura del cotone, nelle macchine stampatrici e nella meccanica. (…) La civiltà contadina veniva soppiantata da quella industriale, di massa. (…) La cascina, simbolo di grandi fatiche e sacrifici, veniva abbandonata per un lavoro più remunerativo in città. Le testimonianze della civiltà contadina brianzola sono rimaste poche. Scomparsi in genere i muri con mattoni a vista che le caratterizzavano, vediamo ora, quasi sempre, cortili intonacati e colorati a fasce che distinguono le proprietà dei vari condomini. L’Università Popolare ha sempre guardato con attenzione la storia, la cultura, le tradizioni del territorio. Nel corso degli ultimi trent’anni numerosi sono stati i cicli di lezioni sull’origine celtica, dei monumenti romani e medievali, i conventi e le ville di delizia, il neoclassico e la nostra Villa Reale… Abbiamo inoltre colmato la lacuna di mancanza di studi e conseguenti pubblicazioni su antiche chiese monzesi che abbiamo commissionato a studiosi e docenti qualificati. (…)
Si è sempre parlato molto di ville e monasteri, poco di edilizia rurale.
Con questo volume colmiamo un’altra lacuna.

Estratto dalla Presentazione di:
Eugenia Volpi – Presidente dell’Università Popolare di Monza

La Chiesa di San Pietro Martire e i Domenicani a Monza (2019)


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Nella collana editoriale delle chiese storiche monzesi mancava San Pietro Martire. San Pietro Martire è un tempio defilato, nella piazzetta di via Carlo Alberto, sorvegliato dalla scultura pacifica del pittore locale Mosè Bianchi. (…) Può sembrare strano, ma pochi monzesi conoscono questa costruzione religiosa e la sua storia. Dobbiamo ringraziare innanzitutto il Prof. Mambretti che, avendo recentemente studiato gli Ordini Mendicanti a Monza e il caso domenicano, ci ha dato lo spunto per questa pubblicazione esauriente. Il coordinamento di Roberto Cassanelli e di Francesco de Giacomi, nonché la collaborazione di vari esperti, ha consentito l’uscita di un libro ricco e completo. (…)

Estratto dalla Presentazione di:
Eugenia Volpi – Presidente dell’Università Popolare di Monza



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